jeudi 15 décembre 2016

Artrite reumatoide : la malattia inzia dalle mani

Mani gonfie al mattino? Ecco cosa nascondono



Spesso non sappiamo interpretare bene i segnali per capire le differenze tra artrite e artrosi: ecco i sintomi per distinguere tra malattie articolari.

QuandoPurtroppo fino a non molto tempo fa, ma occorrerebbe dire fino adesso per maggior coerenza, la diagnosi di artrite reumatoide veniva fatta a circa due anni dall’esordio della malattia, spesso falsamente diagnosticata come artrosi in fase avanzata, o semplice artrite su base non autoiummune. Ed invece, secondo uno degli ultimi interventi riscontrati dagli studiosi della patologia e che hanno pubblicato i riscontri sulla rivista Rheumatology, sono proprio le mani a rivelare un importantissimo indizio dei primi segni della malattia, le stesse mani che prima di altre parti dell’organismo risente degli effetti più disastrosi dell’artrite reumatoide, atteso che il paziente è costretto a modificare la propria qualità della vita a causa dello scarso utilizzo che potrà fare degli arti superiori una volta che i danni siano avvenuti.

Secondo una recente inchiesta effettuata in Svezia si sarebbe potuto dimostrare come su duecento pazienti affetti da artrite reumatoide almeno 120 di questi durante il tempo necessario per completare la ricerca avessero palesato seri danni alle mani già dal primo anno dalla comparsa dei primi sintomi e proprio quelli che prima di altri manifestavano tali problematiche risultavano i primi ad accusare, precocemente rispetto agli altri, i successivi danni della malattia a carico di altre articolazioni e a carico di tutto l’organismo, per’altro nelle forme più gravi.
Per questa ragione, concludono i ricercatori, «la presenza di deformità alle mani ha un impatto sulle attività quotidiane e aggiunge utili informazioni sulla prognosi, dal momento che è un segno precoce di una forma di malattia più severa».

Ancora adesso l’approccio a tale malattia autoimmune viene ritardata in primis dal paziente e spesso è lo stesso medico che per primo si imbatte in un malato di artrite reumatoide ad essere fuorviato dagli stessi sintomi lamentati dal paziente in maniera confusa, distorta e tardiva, col risultato di ritardare ulteriormente la diagnosi, mentre sarebbe sicuramente utile alle prime avvisaglie della patologia ricorrere a quegli esami specifici che vedono in alcuni marcatori sierologici l’eventualità o meno dell’istaurarsi della patologia, ancor prima che questi si presenti in tutta la sua gravità.

Meglio riconoscere al più presto i sintomi, quindi, quali la “comparsa di gonfiore, rigidità, ridotta capacità di presa e di chiusura a pugno, dolore, soprattutto al risveglio, che dura fino a mezz’ora nelle forme precoci ma nelle forme conclamate può estendersi a un’ora se non all’intera giornata “, come ammettono i reumatologi. si parla di artrite reumatoide una cosa è certa, al di là della grave malattia e di come vada affrontata ricorrendo agli ultimi ritrovati della scienza medica o con un approccio più classico che prevede lo stesso tipo di trattamento attuato nel passato, la diagnosi precoce è l’unica arma in grado di intervenire prima che la malattia abbia sortito tutti i peggiori effetti, quasi sempre irreversibili, a carico delle ossa e del connettivo in generale.

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