lundi 25 septembre 2017

Ansiolitici:funzionano ma si rischia la dipendenza

Le benzodiazepine vanno utilizzate con cautela.Maggiori rischi di andare incontro all'Alzheimer per chi ne fa usoattenzione soprattutto agli anziani.


Pur essendo tra i rimedi tra i più efficacie tempestivi nel mettere freno all'ansia ,i farmaci ansiolitici andrebbero utilizzati letteralmente con il contagocce, in virtù del rischio di assuefazione e di dipendenza a cui si va incontro se si eccede anche di poco la prescrizione del medico.Ma troppo spesso le buone raccomandazioni finiscono a cadere nel vuoto.Lo dimostrano gli ultimi dati del rapporto OsMed sull'uso dei farmaci in Italia che pongono in cima alla classifica proprio le benzodiazepine meglio note con il nome commerciale di Xanax e Tavor  , con importanti picchi di utilizzo nelle regioni Liguria , Piemonte e Valle d'Aosta.
                                          
                                             Combattono il sintomo
In commercio ormai da mezzo secolo , questi farmaci agiscono su un particolare recettore neutronale con effetto di innescare un'azione inibitoria su tutto il sistema nervoso e mettere un freno a quel forte senso di turbamento riconducibile all'ansia.
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Tuttavia questi farmaci non intervengono alla radice del problema e, una volta terminata la loro azione , l'ansia tende a riaffacciarsi di nuovo.




 Dipendenza simile all'alcol

Uno dei principali rischi legati all'uso di questi farmaci é come detto prima , é l'assuefazione:il percorso ha solitamente inizio con il progressivo aumento del dosaggio da parte dei pazienti per ottenere lo stesso effetto ansiolitico , e termina con una vera e propria dipendenza da cui é poi difficile uscire.Le benzodiazepine sono gli unici farmaci a cui é riconosciuto l'effetto di indurre l'astinenza , che é molto simile a quella causata dall'alcol o dalle droghe.La soluzione in questi casi passa da un percorso terapeutico a cui vengono ridotte in modo molto graduale le dosi di ansiolitico, con eventuale ricorso a molecole simili a quelle utilizzate nei casi di dipendenza da alcol o da opiacei..

  I rischi negli anziani
Gli anziani sono la categoria di pazienti che fa più uso di benzodiazepine, anche se alcuni effetti collaterali di questi farmaci possono rappresentare un rischo per le persone in età avanzat.Le benzodiazepine possono infatti interferire con con i processi della memoria ed hanno un importante effetto rilassante sulla muscolatura: cio' puo' contribuire al peggioramento di eventuali disturbi cognitivi negli anziani ed accrescere il rischio di cadute e conseguenti fratture.

E' inoltre ancora aperto il dibattito relativo all'uso di benzodiazepine ed al rischio di Alzeheimer: una ricerca apparsa sul British Medical journal nel 2014 ha evidenziato un importante aumento del rischio di Alzheimer negli anziani che facevano ricorso a benzodiazepine per un tempo superiore  a tre mesi, mentre ulteriori studi clinici hanno evidenziato che questo rischio potrebbe essere legato ai sintomi che portano alla prescrizione di benzodiazepine, non alle benzodiazepine stesse.


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