jeudi 11 mai 2017

Le dieci regole per chi cerca di curarsi con “dottor Google”

 Nove italiani su dieci cercano online informazioni sulla salute e ben il 44% crede che affidarsi a «dottor Google» sia «poco o per nulla rischioso». Mettersi al riparo dalle false informazioni è una necessità percepita dagli stessi internauti, a giudicare dal successo dei numerosi decaloghi di buone norme per non farsi ingannare.  

 
Lo scorso gennaio, in occasione dell’incontro «E-HealthKit: tra bufale e verità. Le due facce della salute in rete» in cui è stato presentato anche un decalogo sulla «health literacy», il dirigente di ricerca Dipartimento del farmaco, direttore del reparto di medicina di genere dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Malorni, aveva annunciato che entro aprile prossimo l’Istituto lancerà un portale anti bufale contenente informazioni certificate per i cittadini su patologie e falsi miti.

L’ultimo decalogo, in ordine di tempo, è stato lanciato in occasione della speciale edizione di #MeetSanofi dal titolo «Social Health, istruzioni per l’uso» svoltasi a Riccione in occasione del meeting «Home of Therapies» che ha riunito oltre 350 infermieri. Lo riportiamo di seguito.

1)Le fonti prima dei contenuti  
È importante verificare le fonti, per capire chi sta offrendo quella specifica informazione. Meglio affidarsi a siti istituzionali o ufficiali, che garantiscono autorevolezza e rigore scientifico.
2)Il dottor Google non è laureato in medicina  
Non dimenticare mai che la ricerca su Google spesso porta in primo piano contenuti personalizzati in base a ciò che Google sa di noi o siti che vantano molte visite per motivi non sempre legati alla loro autorevolezza.
3)Blog e forum: belle storie, poca scienza  
Su blog e forum si possono trovare storie di pazienti e racconti di familiari che suscitano empatia e coinvolgono emotivamente. Da leggere con occhio critico.
4)Sempre chiedere la data  
La data di pubblicazione di un articolo è importante. A volte notizie vecchie di anni vengono nuovamente condivise da siti o blog per motivi spesso strumentali in modo da ottenere molte visite.
5)Ho cercato i miei sintomi: sto per morire
Quando si cercano sintomi o condizioni patologiche sul web, spesso si innescano meccanismi psicologici che portano a porre più attenzione alle informazioni negative. Importante leggere con senso critico e affidarsi sempre al medico.
6)Più è facile, meno è affidabile  

Se un sito propone soluzioni facili o rimedi universali, è probabile che sia poco affidabile. Ogni paziente è differente (in base a età, sesso e caratteristiche fisiche) e richiede un percorso di cura personalizzato e specifico, che solo il medico può indicare.
7)Lo dice Las_Tampa!  
Anche per i contenuti con migliaia di condivisioni sui social vale la regola delle fonti. Spesso i siti che condividono notizie costruite ad hoc per raccogliere like e condivisioni usano nomi simili ai più importanti quotidiani (es. «Corriere della Serra» o «Fatto Quotidaino»).
8) Complottisti della salute: no grazie  
Capita spesso di incorrere in siti e blog che pubblicano notizie catastrofiche relative a farmaci, patologie o inquinamento ambientale con effetti sulla salute. Queste notizie spesso sono create apposta per generare condivisioni e non hanno alcun fondamento scientifico.
9)Farmaci online: solo sui siti sicuri  
Attenzione alla vendita dei farmaci online da parte di siti non ufficiali e non autorevoli. La vendita attraverso il canale digitale è riservata ai farmaci da banco e il sito deve essere autorizzato alla vendita dei farmaci online: si può verificare questo requisito grazie al bollino di sicurezza.
10)Basta: vado dal medico!  

Medico e farmacista devono restare i principali punti di riferimento per decidere in materia di salute. Cercare informazioni può essere utile per saperne di più, ma sulla scelta di un percorso di cura solo il medico può fornire informazioni corrette e ponderate.

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