Sono spesso trascurati, nella convinzione che ci sia sempre qualcosa
di più importante di cui preoccuparsi. Ma quando si manifesta un
problema ai denti, si diventa rapidamente sensibili alla questione.
Oltre all’estetica, è il fastidio che provocano la comparsa del dente
del giudizio, le carie, le parodontiti e gli ascessi a mettere in
allarme.
Cos’è? Come riconoscerla? Quali
le possibili conseguenze?
Gengive dolenti e talvolta sanguinanti. Ma anche sofferenza a carico dei molari, avvertibile quando consumiamo alimenti troppo freddi. Sono queste le “spie” più frequenti
che segnalano la presenza di problemi ai denti. A fare sospettare la
presenza
della malattia sono soprattutto le gengive che sanguinano
quando si spazzolano i denti o si mangiano cibi duri. Molta attenzione
dev’essere posta anche all’arrossamento e al gonfiore. Detto ciò, della salute delle gengive gli italiani non si preoccupano oltremodo.
Nel nostro Paese i campanelli d’allarme vengono presi in considerazione
soltanto da una persona su tre che, nei casi più gravi, corre il
rischio di trascurare comunque una parodontite.
I CASI SONO IN AUMENTO
Si tratta di un’infiammazione
profonda delle gengive provocata dai batteri presenti nella placca
dentale, non rimossi con una corretta igiene orale. La malattia è più frequente dopo i trent’anni. Ma sono in pochi a
conoscerla. La maggioranza si allarma quando sente i denti muoversi, ma se il trattamento non avviene in tempo utile, la conseguenza è la perdita dei denti.
LA PREVENZIONE SI BASA SU UNA CORRETTA IGIENE
In attesa dei denti stampati in 3D,
nel decalogo redatto dagli specialisti trovano conferma l’importanza di
una corretta igiene e un approccio mirato alla prevenzione. Da qui il
consiglio di sottoporsi a due visite di controllo annue dallo specialista, durante le
quali il dentista dovrà effettuare un test di screening della
parodontite (Psr), valutando l’infiammazione delle gengive. Quanto
all’igiene personale, gli esperti consigliano di usare lo spazzolino elettrico (lavaggio
di almeno due minuti, anche quattro in chi ha le gengive infiammate),
più efficace nella rimozione della placca dai denti. In alternativa al
filo, andrebbe preferito lo scovolino interdentale, sopratutto in
presenza di spazi più ampi. E il colluttorio? Va bene, purché sia usato
dietro indicazione dello specialista. Se le gengive sanguinano per un
lungo periodo, in ogni caso, l’appuntamento con il dentista diventa
improrogabile.
COME DIFENDERE I DENTI A TAVOLA
La maggioranza
degli italiani si allarma solo quando sente i denti muoversi e
spostarsi, con la conseguenza, se la malattia non viene trattata per
tempo, della perdita dei denti. Ciò comporta un cambiamento della dieta
molto negativo, perché per alimentarsi con una dieta ricca di frutta e
verdura fresca come quella mediterranea serve una buona masticazione.
Inoltre proprio i vegetali ricchi di vitamina C servono per mantenere le gengive sane e
devono perciò essere un caposaldo dell’alimentazione quotidiana. Chi
ha perso dei denti, invece, si ritrova costretto a scegliere cibi più
morbidi e favorire carboidrati, zuccheri raffinati e grassi: con un
impatto negativo, sulla salute e sul portafoglio.
Sono spesso trascurati, nella convinzione che ci sia sempre qualcosa
di più importante di cui preoccuparsi. Ma quando si manifesta un
problema ai denti, si diventa rapidamente sensibili alla questione.
Oltre all’estetica, è il fastidio che provocano la comparsa del dente
del giudizio, le carie, le parodontiti e gli ascessi a mettere in
allarme.
Cos’è? Come riconoscerla? Quali le possibili conseguenze?
Gengive dolenti e talvolta sanguinanti. Ma anche sofferenza a carico dei molari, avvertibile quando consumiamo alimenti troppo freddi. Sono queste le “spie” più frequenti che segnalano la presenza di problemi ai denti. A fare sospettare la presenza
della malattia sono soprattutto le gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti o si mangiano cibi duri. Molta attenzione dev’essere posta anche all’arrossamento e al gonfiore. Detto ciò, della salute delle gengive gli italiani non si preoccupano oltremodo. Nel nostro Paese i campanelli d’allarme vengono presi in considerazione soltanto da una persona su tre che, nei casi più gravi, corre il rischio di trascurare comunque una parodontite.
I CASI SONO IN AUMENTO
Si tratta di un’infiammazione profonda delle gengive provocata dai batteri presenti nella placca dentale, non rimossi con una corretta igiene orale. La malattia è più frequente dopo i trent’anni. Ma sono in pochi a conoscerla. La maggioranza si allarma quando sente i denti muoversi, ma se il trattamento non avviene in tempo utile, la conseguenza è la perdita dei denti.
LA PREVENZIONE SI BASA SU UNA CORRETTA IGIENE
In attesa dei denti stampati in 3D, nel decalogo redatto dagli specialisti trovano conferma l’importanza di una corretta igiene e un approccio mirato alla prevenzione. Da qui il consiglio di sottoporsi a due visite di controllo annue dallo specialista, durante le
quali il dentista dovrà effettuare un test di screening della parodontite (Psr), valutando l’infiammazione delle gengive. Quanto all’igiene personale, gli esperti consigliano di usare lo spazzolino elettrico (lavaggio di almeno due minuti, anche quattro in chi ha le gengive infiammate), più efficace nella rimozione della placca dai denti. In alternativa al filo, andrebbe preferito lo scovolino interdentale, sopratutto in presenza di spazi più ampi. E il colluttorio? Va bene, purché sia usato dietro indicazione dello specialista. Se le gengive sanguinano per un lungo periodo, in ogni caso, l’appuntamento con il dentista diventa improrogabile.
COME DIFENDERE I DENTI A TAVOLA
La maggioranza degli italiani si allarma solo quando sente i denti muoversi e spostarsi, con la conseguenza, se la malattia non viene trattata per tempo, della perdita dei denti. Ciò comporta un cambiamento della dieta molto negativo, perché per alimentarsi con una dieta ricca di frutta e verdura fresca come quella mediterranea serve una buona masticazione.
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