vendredi 19 mai 2017

Parodontite, la malattia che può far cadere i denti

     Sono spesso trascurati, nella convinzione che ci sia sempre qualcosa di più importante di cui preoccuparsi. Ma quando si manifesta un problema ai denti, si diventa rapidamente sensibili alla questione. Oltre all’estetica, è il fastidio che provocano la comparsa del dente del giudizio, le carie, le parodontiti e gli ascessi a mettere in allarme. 

 Cos’è? Come riconoscerla? Quali le possibili conseguenze? 
Gengive dolenti e talvolta sanguinanti. Ma anche sofferenza a carico dei molari, avvertibile quando consumiamo alimenti troppo freddi. Sono queste le “spie” più frequenti che segnalano la presenza di problemi ai denti. A fare sospettare la presenza
della malattia sono soprattutto le gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti o si mangiano cibi duri. Molta attenzione dev’essere posta anche all’arrossamento e al gonfiore. Detto ciò, della salute delle gengive gli italiani non si preoccupano oltremodo. Nel nostro Paese i campanelli d’allarme vengono presi in considerazione soltanto da una persona su tre che, nei casi più gravi, corre il rischio di trascurare comunque una parodontite. 
 I CASI SONO IN AUMENTO  
Si tratta di un’infiammazione profonda delle gengive provocata dai batteri presenti nella placca dentale, non rimossi con una corretta igiene orale. La malattia è più frequente dopo i trent’anni. Ma sono in pochi a conoscerla. La maggioranza si allarma quando sente i denti muoversi, ma se il trattamento non avviene in tempo utile, la conseguenza è la perdita dei denti.  

 LA PREVENZIONE SI BASA SU UNA CORRETTA IGIENE  
In attesa dei denti stampati in 3D, nel decalogo redatto dagli specialisti trovano conferma l’importanza di una corretta igiene e un approccio mirato alla prevenzione. Da qui il consiglio di sottoporsi a due visite di controllo annue dallo specialista, durante le
quali il dentista dovrà effettuare un test di screening della parodontite (Psr), valutando l’infiammazione delle gengive. Quanto all’igiene personale, gli esperti consigliano di usare lo spazzolino elettrico (lavaggio di almeno due minuti, anche quattro in chi ha le gengive infiammate), più efficace nella rimozione della placca dai denti. In alternativa al filo, andrebbe preferito lo scovolino interdentale, sopratutto in presenza di spazi più ampi. E il colluttorio? Va bene, purché sia usato dietro indicazione dello specialista. Se le gengive sanguinano per un lungo periodo, in ogni caso, l’appuntamento con il dentista diventa improrogabile.  
 COME DIFENDERE I DENTI A TAVOLA  
La maggioranza degli italiani si allarma solo quando sente i denti muoversi e spostarsi, con la conseguenza, se la malattia non viene trattata per tempo, della perdita dei denti. Ciò comporta un cambiamento della dieta molto negativo, perché per alimentarsi con una dieta ricca di frutta e verdura fresca come quella mediterranea serve una buona masticazione.
Inoltre proprio i vegetali ricchi di vitamina C servono per mantenere le gengive sane e devono perciò essere un caposaldo dell’alimentazione quotidiana. Chi ha perso dei denti, invece, si ritrova costretto a scegliere cibi più morbidi e favorire carboidrati, zuccheri raffinati e grassi: con un impatto negativo, sulla salute e sul portafoglio.  

Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire

Salute e bellezza con l’aceto di mele