Il sonno è fondamentale perché serve per riposare e lasciare sedimentare le esperienze consumate durante la giornata. Ma il sonno nasconde pure delle insidie. Tra queste ci sono le apnee notturne, pericolose pause in cui si rimane senza respiro , che a lungo andare possono danneggiare severamente il cervello, oltre che dare sonnolenza affaticamento diurni. Si tratta di un problema ancora sottovalutato, sebbene in forte aumento: correlato anche ai crescenti tassi di sovrappeso o obesità, oltre che all'insorgenza di malattie cardiache croniche, come lo scompenso.
La diagnosi è la prima arma di cura, perché oggi vi sono disponibili dei trattamenti efficaci, ma manca purtroppo la piena consapevolezza di questa malattia.
Le conseguenze per la salute.
Le apnee nel sonno si dividono in ostruttive e centrali. Spesso soltanto chi osserva il paziente mentre dorme può rendersene conto. Questo perché i sintomi più frequenti sono piuttosto aspecifici: sonnolenza diurne e calo di memoria e di attenzione , che spesso vengono sottovalutate o attribuite genericamente a stanchezza o all'età.
Le apnee ostruttive rappresentano la prima causa di forte russamento.
Come si curano?
Le apnee notturne si curano con apparecchi che erogano una pressione positiva per tenere aperte le vie aeree superiori. Ma se i pazienti sono obesi il ricorso alla chirurgia bariatrica può essere la soluzione: sia per l'eccesso di peso, sia per le apnee.
Le conseguenze del mancato riposo, se protratte nel tempo, possono dare danni irreversibili.
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